LE FOTO DA 101 A 110
|
101) - 1983 - Mi trovavo in Ecuador, per far visita ad un amico Salesiano. Mi accompagnò in alcuni posti, nella provincia di Moroni-Santiago, in particolare a Macas e a Sucua. Poi, per raggiungere la missione di Sevilla Don Bosco, dovemmo guadare più di un torrente. Qui, mentre attraversiamo il Rio Pastaza. Un aneddoto. Un mio compagno, attraversando il rio a piedi, si tolse le scarpe ed una gli cadde nella ripida scarpata. Non sapevamo come fare, ma un locale (Shuar) si offrì di ricuperarla; e lo fece. Lo ringraziammo moltissimo. Tornati al furgone, ci accorgemmo che mancava di entrambi gli specchietti retrovisori. "I ringraziamenti a parole non gli sono bastati, me l'immaginavo", commentò il mio amico salesiano. |
|
102) - 1933 - A Chiusavecchia, mio cugino Paoluccio. Quando frequentava terza media a Oneglia, veniva a casa in bicicletta (una decina di chilometri) e, come tanti ragazzini, si aggrappava ai camion di passaggio. Un giorno, il camion passò radente un palo, Paoluccio ci sbattè contro e si ruppe il femore in tredici pezzi. Tribolò un anno e mezzo fra operazioni ed ingessature varie, ma guarì così bene che, nelle superiori, gareggiava nelle corse di atletica. Mi è sempre rimasto il dubbio se il camionista avesse visto che il ragazzino andava a sbattere e se il passare a fil di palo sia stato casuale. |
|
103) - 1934 - Lo zio Ilario Merano di Chiusavecchia (IM) sulla moto Guzzi di mio padre a Monforte d'Alba. Ilario, nell'immediato dopoguerra, veniva spesso a trovarci a Novello (CN), per certi suoi traffici di venditore di olio. Si appoggiava a mio padre, maestro, per avere informazioni su possibili clienti. Io ero un appassionato di libri e fumetti ed Ilario mi fece un regalo immenso, che ricordo ancora ora con gratitudine: mi abbonò per un anno a SALGARI, un settimanale a fumetti che riportava, a fumetti, i romanzi d'avventura del famoso scrittore. Purtroppo, non ebbe la dovuta diffusione e chiuse le pubblicazioni quasi subito. Non ne ho mai trovata una copia su qualche bancarella. |
|
104) - 1934 - a Chiusavecchia, la famiglia di Giuseppe Abbo, detto il Boccia. |
|
105) 1934 - Il patriarca Giobatta Abbo, fratello di mio nonno materno. Originario di Chiusavecchia, gestiva un proprio frantoio ad Oneglia, in frazione Castelvecchio di Santa Maria Maggiore. Morì quasi centenario. |
|
106) 1934 - Una brutta foto, ma importante. L'Italia ha vinto il campionato mondiale di calcio e tutti si sentono campioni. Anche a Novello si disputano partite fra giovanotti, tutti con la testa rigorosamente fasciata, perché Orsi, l'eroica ala Orsi, ferito al capo, si fasciò alla bell'e meglio la testa e portò a termine l'incontro e l'Italia alla vittoria (allora non erano possibili sostituzioni). Almeno, così diceva la leggenda, anche se, forse, era solo per tenere la piega dei capelli... |
|
107) 1934 - Domenico Passone, della Fracchia, nella sua bella divisa di soldato di di cavalleria. Almeno, così credo, ma giudico semplicemente dagli stivali, non conoscendo le distinzioni fra le Armi. |
![]() |
108) 1934 - Il dott. Vincenzo Dagnino in Africa (Eritrea). La dedica dice: Al fascio di Novello il suo gregario V. Dagnino" poi scritte incomprensibili" Medico S. M. Abba Sislar". Località e date illeggibili". |
|
109) 1934 - Novello. Le piccole italiane (mi pare si chiamassero così) nella loro divisa ufficiale. A sinistra l'attuale maestra Rita Costamagna; a destra, mi pare Fernanda Tarditi, la figlia del segretario comunale. Però, si vede che sono impacciate, quasi soggezionate. |
|
110) 1934 - Luciano Tarditi (del Burclin), ora don Luciano, parroco a Mango. E' il giorno della sua prima Comunione, ma la lastra è rotta e si vede che manca un angolo in basso a destra. |